Bilenchi, Romano

Il fascicolo contiene: 19 lettere di cui 3 scritte su biglietti in cartoncino, 2 minute, 1 biglietto da visita.

Il fascicolo è stato riordinato con cura dallo stesso Emilio Garroni a differenza del resto della corrispondenza. La particolare attenzione rivolta a questo carteggio, è probabilmente dovuta alla pubblicazione editoriale dell'epistolario di Romano Bilenchi in cui sono presenti alcune lettere inviategli da Garroni. Questo avrà reso necessario, da parte sua, un riordino accurato della corrispondenza intervenuta tra loro per fornire informazioni precise ai curatori della pubblicazione. Sono state individuate due pubblicazioni:

1. Catalogo delle lettere a Romano Bilenchi, 1927-1989, a cura di Giovanna Balestreri, Beatrice Maisano, Nicoletta Trotta, Pavia, Università degli studi, 1998;
2. Romano Bilenchi, numero speciale di «Erba d'Arno», n. 78 1999.

La corrispondenza è stata disposta in ordine cronologico ed ogni lettera è stata inserita in un foglio A4 ripiegato dove Emilio Garroni ha appuntato varie informazioni quali, rispettivamente, l'utilizzo del "lei" o del "tu", l'oggetto e la data per la corrispondenza che va dal 1962 al 1964; mentre per la corrispondenza degli anni '80 troviamo la nota "Ripresa", oltre alla data e all'eventuale oggetto.

Le minute presenti nel fascicolo non sono state condizionate in un foglio A4, ma recano delle annotazioni sulla minuta stessa, probabilmente coeve alla stesura della minuta stessa, cosa non insolita per le bozze di Emilio Garroni:

• la prima minuta, senza data, reca la nota "spedita il 26-2-62 con piccole variazioni_ / scritto a Bigiaretti il 2 marzo 1962";
• la minuta datata Roma, 26 apr. 1962 reca scritto "copia (o quasi)".

In calce a tre lettere, oltre alla firma autografa di Romano Bilenchi si trova anche quella di Mario Luzi:

• Firenze, 22 feb. 1962;
• 15 set. 1963;
• s.d. (ma attribuita da Garroni alla primavera 1964)

Parte della corrispondenza verte intorno alla pubblicazione dell'opera di Garroni La macchia gialla, Milano, Lerici, 1962. Si parla anche del dattiloscritto della raccolta di racconti Anticipazioni della memoria, opera che Garroni non pubblicò mai con questo titolo.